EMMANUEL LAFONT

ILLUSTRATORE

Chuang Tzu sognò di essere una farfalla. Quando si svegliò, non sapeva se era Tzu a sognare di essere una farfalla o se era una farfalla a sognare di essere Tzu. 

Chuang Tzu

Emmanuel Lafont racconta.
Quando qualcuno mi chiede quando abbia iniziato a disegnare dico sempre che tutti impariamo in giovane età per poi disimparare crescendo.
Disegno perché riesco ad esprimere me stesso meglio che con le parole. Parlo di ciò che mi preoccupa e mi affascina: la memoria, i rituali e il mistero, il passare del tempo, l’ordine nascosto delle cose, la necessità di esistere e lasciare “segni”.
Mi piace raccontare storie attraverso il disegno. Storie interpretabili a più livelli che hanno diverse letture, generando in questo modo un dialogo con lo spettatore.
Chiedigli se qualcosa mi spaventa e chiedigli se gli succede la stessa cosa.
Mi è sempre piaciuto guardarmi in giro e trovare tanta “normalità”. Un dettaglio è unico e passerebbe inosservato se non fosse perché è stato scoperto: lo sguardo perso di un uomo seduto nel parco, il movimento nervoso del dito mignolo di una donna che viaggia con me sull’autobus, un’immagine dimenticata dentro una scatola di cartone…
Il tempo si blocca e non posso fare altro che provare a rivelare la storia di quella scoperta.
Quando materializzo questi ricordi prendo il momento come una meditazione dove trascorro ore e giorni, “accarezzando” la carta con la grafite, modellando con l’argilla ogni elemento della composizione.
Fin dalla mia infanzia sono stato affascinato dalle tecniche classiche attraverso le quali ogni dettaglio prende forma e le utilizzo per curare allo stesso modo ogni opera.
Mi piace disegnare con carboncino e grafite, nonché con litografia o inchiostro su carta.
Lavoro sempre accompagnato dalla musica che mi aiuta a creare le atmosfere che cerco.
Amo la drammaticità della luce, la teatralità e la poetica.
Generalmente preferisco la neutralità del bianco e nero perché spesso i colori danno troppe informazioni. Sono più a favore del silenzio e dell’ ”insinuazione”.
Molti anni fa ho iniziato a scrivere note sotto i miei disegni come fosse un diario. Dopo aver passato tante ore a scrivere e disegnare, nella mia testa sono sorte nuove domande e mi sono reso conto che tutto ciò che accadeva intorno a me mentre stavo disegnando rimaneva impresso anche sulla carta. Quindi ho lasciato che prendessero forma, trovassero il loro spazio e divenissero un altro elemento nella composizione.
Dopo tutto, niente e nessuno può essere completamente isolato dal contesto in cui si trova.

Il prodotto consigliato con l’illustrazione di Emmanuel è TMA Quaderno Spirale A4 Righe “Senda”.
Lo puoi trovare nella categoria Sketchbook e Blocchi da Disegno.

Il sito web di Emmanuel.

 

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